La procedura di otoplastica è scelta dai pazienti che presentano inestetismi ai padiglioni auricolari. In particolare questo intervento è eseguito per correggere l’eccessiva sporgenza delle orecchie. Tal condizione è comunemente chiamato orecchie a sventola perché è proprio tale forma che ricorda l’aspetto delle cartilagini auricolari. Alle stesse manca o è insufficiente una piega cartilaginea del padiglione auricolare. Il chirurgo estetico procederà con l’intervento incidendo nella parte posteriore delle orecchie, formando una piega cartilaginea come da progetto pre operatorio e infine suturando la cartilagine e poi la cute.
Il costo dell’operazione di otoplastica (www.pallaoro.it/otoplastica/otoplastica-costi.html) è variabile in funzione del tipo di correzione desiderata. I prezzi indicativi pubblicati possono subire variazioni in aumento o in diminuzione se il caso specifico dovesse presentare specifiche caratteristiche che comportano una procedura più complessa o più semplice.
Otoplastica bilaterale: Questa condizione con la presenza dell’inestetismo simmetrico su entrambe le orecchie è la più frequente. In questo caso il costo dell’otoplastica è di 3000 euro.
Otoplastica monolaterale: Questa condizione è molto rara perché di solito le orecchie a sventola sono simmetriche. In questo caso il costo medio della procedura è di 2000 euro.
I costi dell’otoplastica indicati comprendono tutte le voci di spesa. Sono quindi inclusi nel prezzo l’onorario del chirurgo estetico, l’onorario dell’anestesista, il costo della sala operatoria, del materiale sanitario impiegato ed infine le medicazioni e controlli post operatori. Il prezzo non è soggetto all’imposta sul valore aggiunto IVA ma soltanto alla marca da Bollo da 2 euro. Essendo una procedura a prevalente finalità estetica, non può essere erogata dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) oppure privatamente in convenzione. Il prezzo va sostenuto interamente dal paziente che lo dovrà pagare. Vista la natura estetica dell’intervento di chirurgia delle orecchie a sventola, la fattura emessa non potrà essere portata in detrazione dalla tasse come spesa sanitaria e quindi non beneficia dall’agevolazione tributaria per le spese mediche.